Con la storia che vi racconteremo, stasera vogliamo attenzionare quanto nel nostro lavoro siano importanti l ‘attività di inanellamento e di monitoraggio o tracciamento dei siti di nidificazione naturali o il controllo di eventuali nidi artificiali…
Penso che coloro che ci seguono ricordano la recente storia del rondone Pietro , il nostro primo rondone inanellato e rilasciato, con successo, circa 20 gg.fa e a cui i proprietari della casa che lo ospitavano, dopo averlo ritrovato dentro la propria casa al suo arrivo dal continente africano, avevano dato un nido artificiale, visto che il suo era andato probabilmente perso durante precedenti lavori di ristrutturazione del condominio…dopo un breve ricovero presso il nostro Cras, .il caso si era chiuso felicemente con la sua splendita liberazione ed eravamo tutti super felici!…
Poi, strada facendo, sono arrivati inaspettati gelidi venti di bora, pioggia e temperature molto rigide , fuori stagione…nel frattempo il rondone Pietro, come volevasi dimostrare, era ritornato al proprio ” nido” e non solo, qualche giorno dopo era arrivata la sua compagna ( che gioia!)….ma le improvvise temperature in picchiata e il freddo persistente e la conseguente assenza di insetti, non facilitavano la loro vita, come quella di altri rondoni, mettendo seriamente a rischio la propria vita!..i cieli sono diventati improvvisamente vuoti e silenziosi e i “garriti”di queste meravigliose creature sembravano svaniti nel nulla…cosi qualche giorno fa i proprietari preoccupati per la situazione generale, decidono, nel caso particolare, di verificare se c’era traccia dei loro inquilini…ed ecco la tragica realta’! I due rondoni, Pietro e la compagna, a cui essi hanno dato il nome di Mia, vengono trovati, immobili, uno accanto all’altro, stretti e vicini, nel disperato tentativo di scaldarsi..ma senza successo alcuno ! Pietro era gelido ed aveva probabilmente esalato l’ultimo respiro poche ore prima, mentre la sua compagna che tentava invano di proteggerlo, lo avrebbe seguito di li a poco!
Immediatamente vengono attivati i soccorsi ed entrambi ci vengono consegnati..ma per Pietro, come detto, non c’e nulla da fare! Il freddo e gli stenti lo hanno ucciso!..pesava appena 31 grammi! Il rondone Mia, con uno sguardo che definiremo ” attonito”, triste e assai sofferente, come a chiedere cosa fosse successo e il perché, è stata immediatamente stabulata in camera calda e trattata con infusioni: anche il suo peso non superava i 31 gr.! Passa qualche giorno e ad oggi, essa ha superato la fase critica, è fuori pericolo e si sta riprendendo rapidamente..ma chissà cosa accadrà quando verrà restituita al suo cielo: tornerà ancora al suo nido dove penserà di ritrovare il suo compagno? Strugge, pensare tutto questo …certo, questa vicenda ci ha lasciato tristi e sconvolti e mai avremmo pensato che avesse un epilogo così tragico!
La nostra riflessione è questa: l’inanellamento ha permesso di riconoscere Pietro, inoltre il monitoraggio da parte dei signori ha permesso di salvare la vita almeno a una delle due bestiole..anche se, per non recare disturbo alla loro vita di selvatici, essi non avevano voluto interferire subito e hanno pensato per un bel po’ prima di agire e per cercare una loro traccia..ma il tutto a fin di bene, naturalmente!
Il rondone Mia al momento mangia, è reattivo e docile, ma preferisce stare molto in disparte …e non si unisce ai suoi simili!
Purtroppo, questa è anche la nostra quotidianità…anche se non vorremmo mai vivere storie tristi come questa!