Cosa non si fa per salvare i Balestrucci!…immaginate la splendida e vasta area protetta che circonda i grandi serbatoi dell’oleodotto transalpino SIOT, proprietà della società multinazionale TAL , un consorzio di otto compagnie petrolifere internazionali. Di recente, siamo stati contattati dall’azienda multinazionale, perché proprio a ridosso delle grandi cisterne che pompano circa 45 milioni di tonnellate all’anno di prodotto greggio in diversi paesi europei e la cui principale tratta dell’oleodotto inizia proprio nel porto di Trieste, collegandosi al parco serbatoi di San Dorligo della Valle, ebbene, si , sono stati osservatii i siti di nidificazione naturale dei Balestrucci…La numerosa colonia, ogni anno, tornando, costruisce i nidi , che vengono poi regolarmente distrutti, necessariamente, a seguito di opere di manutenzione obbligatorie per garantire la sicurezza alla stessa area…Non è poi così misterioso il perché di tanta perseveranza, nonostante la fatica di dover rifare tutto il prezioso lavoro di ricostruzione ogni anno: il vasto territorio intorno è ricchissimo di biodiversità, che viste le limitate frequentazioni umane, ormai contiene tutto quello che serve, in particolare a rondini e balestrucci…ma ciò che ci ha più sorpreso è stata la sensibilità e l attenzione della stessa azienda, per la parte italiana, nel chiedere consigli su come e quando eseguire i necessari lavori di manutenzione, che al momento sarebbero vietati come prevede la legge sulla tutela della fauna selvatica omeoterma n.157/92 .Cosi , come vedasi dalle foto, insieme al faunista e ornitologo Enrico Benussi , in tutta sicurezza, come richiesto dalle rigide regole di protezione, abbiamo potuto eseguire un sopralluogo , che ci ha portato a circa 15 metri di altezza, potendo osservare da vicino i preziosi nidi, attualmente attivi e di cui tuttora alcuni in costruzione. Fantastico osservare come questi volatili, in un tempo brevissimo, riescono a costruire la propria “casa”, lavorando intensamente e freneticamente al loro progetto, che richiede molta fatica e impegno!Ci auguriamo che questo sopralluogo dia comunque i suoi frutti: la nostra proposta all azienda è la collocazione di 40 nidi di Balestruccio sulla parte d’ingresso del corpo centrale dell edificio, che ospita gli uffici della SIOT, onde cercare di ” convincere” la numerosa colonia a raggiungere i nuovi siti, che non avrebbero più probleni di rimozione, ma anzi, verrebbero controllati e monitorati con costanza, per uno studio sulla loro conservazione!

🙂
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